lunedì 15 maggio 2017

Recensione "L'amor che move il sole"



Domenico Baronio e Roberto Quintarelli


Sabato 6 maggio al teatro ˈt Klokhuis abbiamo assistito allo spettacolo L’amor che move il sole della compagnia La Rossignol, la cui attività artistica è conosciuta in tutto il mondo. L’associazione culturale, infatti, ha partecipato a rassegne internazionali di grande prestigio. Il direttore Domenico Baronio con il contraltista Roberto Quintarelli e Daniela Coelli, voce recitante, ha proposto alla Dante di Anversa un ricco programma di musiche e brani della tradizione musicale fra il XIII e il XIV secolo. Il repertorio, fusione perfetta tra musica e poesia, alternava sacro e profano. Il trio ha reso omaggio oltre che all’indiscusso Sommo Poeta, con alcuni canti della Divina Commedia, I e V dell’Inferno e XXXIII del Paradiso, anche ad altri personaggi autorevoli del periodo come S. Francesco, col suo inno alla vita e alla bellezza del creato, Petrarca col suo lamento amoroso Chiare, fresche et dolci acque e Cavalcanti col sonetto Voi che per li occhi mi passaste 'l core sulla forza devastante dell’amore. Apprezzatissima l’interpretazione di Daniela Coelli, in Pianto della Madonna, lauda drammatica di Jacopone da Todi, in cui è venuta fuori una Maria nella sua umanità di madre.



Daniela Coelli


Grazi ai costumi d’epoca e agli strumenti antichi gli artisti sono riusciti a rievocare nell’immaginario quell’atmosfera tipicamente medievale riportando il pubblico indietro nel tempo. Con notevole versatilità strumentale (liuto medievale, chitarra latina, flauti) e con cura a ogni dettaglio hanno offerto un excursus di opere del Duecento e Trecento, nell’auspicio di diffondere e valorizzare una ricchezza musicale e letteraria che rischia altrimenti di essere dimenticata.


Manuela Ferraro




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